giovedì, 15 giugno 2017

LA STORIA

Sulle origini del paese si sa poco. Si ricorre, in genere, a tre differenti leggende. La prima vuole che il borgo sia stato edificato da un nobile cavaliere romano il quale era solito bagnarsi “là dove le acque del Trinum (l’odierno fiume Trigno) sono più ricche di minerali”. Una seconda leggenda vuole che le prime abitazioni sorgessero intorno ad un complesso termale, da cui appunto il nome “Balneoli”, rispolverato anche in occasione di rievocazioni storiche. La terza fa risalire l’origine al periodo delle invasioni barbariche, quando due tribù per motivi di sicurezza si rifugiarono sotto la “preta”, alimentando il primo agglomerato di case che poi diverrà il rione di Santa Caterina (il più antico). Di certo, in contrada Vicenne, a circa due chilometri dal paese, sono venute alla luce tombe databili tra il IV e gli inizi del III secolo avanti Cristo. Mentre le prime notizie documentate dell’attuale abitato risalgono al Medioevo, con le dominazioni longobarde, normanne e sveve, quando il feudo apparteneva ai Conti di Molise. Carlo I d’Angiò la offre a Riccardo di Montefuscolo, alla cui famiglia rimane fino al XIV secolo. Tra il 1309 e il 1415, Bagnoli è degli Stendardo, dei Cantelmo, dei Trinci e dei Mormile. Successivamente passa ai d’Aquinio, ai d’Avalos; nel 1520 Ferrante d’Avalos la vende ad Antonio Sanfelice. A seguire Bagnoli subisce le vicissitudini della zona, fino al Regno di Napoli e all’Unità d’Italia. Fornita di acquedotto e di illuminazione idroelettrica fin dal 1912, Bagnoli vede, nel corso degli anni, fiorire varie istituzioni benefiche: “Il monte Frumentario”, società di mutuo soccorso creata a New York con la denominazione di “Mutual benevolent society of Bagnoli del Trigno” e il ricreatorio “Lamarmora”. Quindi è caratterizzata da una fortissima emigrazione verso gli Stati Uniti, ma soprattutto verso Roma, dove la maggior parte dei bagnolesi svolge prima la mansione di stallieri, quindi di vetturini delle storiche “botticelle” romane e infine approda alla licenza del taxi (solo oltre un migliaio i bagnolesi “tassinari” a Roma). D’estate il paese passa dal migliaio di abitanti ad oltre cinquemila, con complessive 10-15 mila presenze nell’intera bella stagione. Alle attività principali (agricoltura e pastorizia), si sono affiancate attività edili, un acetificio, le acque gassate e la lavorazione della pietra che per un lungo periodo è andata sotto il nome di “Perlato del Trigno”. Arte e paesaggio. Non molto distante dal castello si trova la suggestiva chiesa di San Silvestro, dal ricco portale, risalente al XIII-XIV secolo, con decorazioni scultoree e l’attiguo Campanile sulla Roccia. Sempre a Bagnoli di Sotto da ammirare le chiese di Santa Caterina e di San Michele, la suggestiva piazza Olmo, la scalinata San Felice, la Fonte vecchia e Sprondasino. All’interno del centro storico si può ammirare la “casa romana”, edificio medievale che presenta una bifora e interessanti rilievi scultorei. Epicentro di Bagnoli di sopra è la parrocchia di Santa Maria Assunta con campanile e campana di quasi 3 tonnellate e mezza. Quindi la chiesa della Madonna di Fatima e la casa del pellegrino, la chiesa della Madonna della Valle Bruna, le Cannavine, Fonte Cervello, il castello San Felice e il Mandriglio, piazza Umberto I e il monumento, il parco Mario Lippucci. I dintorni sono indicati per suggestive escursioni all’insegna della natura.
 
Cosa vedere:
 
Castello Sanfelice deve il nome alla famiglia Sanfelice che ne fece la propria dimora per quasi due secoli, fino praticamente al termine dei diritti di feudo. Il complesso feudale è giunto nei primi anni del Novecento molto rovinato, tanto che la Soprintendenza dei Beni Culturali del Molise è dovuta intervenire drasticamente per restaurarlo, a partire dal consolidamento delle strutture murarie, del tetto, dei solai e degli ambienti del piano nobile. Della pianta originale faceva parte anche una torre quadrangolare, mentre in epoca rinascimentale sono stati aggiunti diversi spazi, come quello che affaccia sulla valle del Trigno, e la pregevole loggia del piano nobile. Modifiche naturalmente apportate non per aggiungere elementi difensivi, ma per abbellire un'altrimenti austera dimora residenziale, come il portale del '500, le scuderie ed il cortile superiore. Del complesso originario, dalla parte della torre antica, sono invece ancora visibili la cisterna, un pozzo ed una particolare fontana in pietra. Dal cortile si arriva alla parte superiore del castello, dove le inserzioni, ancora ben visibili, dividevano le varie stanze. Le stesse finestre, molto ampie, conservano ancora ai lati delle profonde buche nelle quali venivano inserite le sbarre per impedire l'entrata della luce.
Nelle immediate vicinanze del castello si scorge l'antica Chiesa di San Silvestro, con il caratteristico portale romanico-gotico e il campanile costruito sulla roccia. Con molta probabilità la costruzione della chiesa risale ai secoli XIII-XIV, come si evince dalle caratteristiche architettoniche dell'edificio. La peculiarità della chiesa di San Silvestro è quella di essere "incastonata" tra due rocce che sovrastano il paese. Data la sua posizione particolare, gli unici prospetti visibili sono quelli laterali, uno dei quali si affaccia sul dirupo, creando così un effetto spettacolare. L'ingresso si trova sul lato che corrisponde alla navata destra della chiesa. Ad esso si giunge attraversando le strette stradine del borgo antico e dopo una ripida scalinata.
Il portale di ingresso è in pietra ed è arricchito da tre strette colonnine a tortiglioni unite tra loro da un unico capitello, nella cui parte centrale è scolpita l'immagine di un volto umano. Sulle colonnine è poggiato l'architrave, sul quale è scolpita, in bassorilievo, una croce. La lunetta del portale è arricchita da una cornice a motivi floreali che termina con la scultura di un volto umano a sinistra e quella di un'anfora a destra. Durante il periodo di Natale si svolge, anche a Bagnoli, la processione delle "'ndocce", che vengono poi spente con il vino nuovo spillato dalla botte perché sia di buon auspicio per i raccolti; a Carnevale invece si può assistere alla sfilata dei carri dei "Mesi".