STORIA

Il Castello di S. Angelo è sorto nella seconda metà dell'XI secolo, molto probabilmente dopo la creazione della diocesi della vicina Limosano a sua protezione, dal momento che Limosano non domina la Valle del Trigno. La giunta della parola Limosano sembra derivi dal latino "Limen-Samnii" cioè confine del Sannio, in quanto il borgo apparteneva alla terra dei Sanniti. Certamente S. Angelo Limosano, appartenne al feudo dalla casata di Montagano (quando si chiamava S. Angelo di Limosano) per essere acquistato nel 1477 da Gerardo di Appiano; quasi vent'anni più tardi fu concesso alla famiglia di Capua dal re Aragonese ma, pochi anni dopo, lo troviamo nelle mani dei Carafa che ne conservarono il possesso fino agli inizi del 1600. La famiglia dei De Attellis fu l'ultima ad avere il dominio dell'omonimo feudo. Il paese, arroccato su di un colle, osserva dai suoi 900 metri di altitudine la vallata del Biferno e gode di un panorama che spazia dalle isole Tremiti alle cime della Maiella. Le origini medievali sono testimoniate dalle strutture che diversificano il borgo antico, caratterizzato dai vicoli raccordati da scalinate che seguono la conformazione della collina. Le abitazioni, conservano ancora la muratura esterna in pietra nella parte alta, che si raggiunge tramite una grande rampa a tre gigoni costituiti da snellissime arcate realizzate con conci di pietra.  Sant'Angelo Limosano è la patria di San Pietro Celestino, ed è paese natale dell'inventore autodidatta Alessio Marone, a cui è intitolato il Corso, che si snoda sotto la grande rampa Vittorio Emanuele III, principale via d'accesso al centro storico. Il Marone è ricordato per l'invenzione del telegrafo ad azione elettromagnetico-chimica e i ponti tubolari a croce di Malta.
 
Cosa vedere:
 
La Chiesa dedicata a S.Maria Assunta in Cielo è del XII secolo a navata unica, con il tetto in capriate di legno; è dotata di un altare maggiore di marmi policrami del XVIII secolo. Nella parte alta del presbiterio, vi sono due angeli in alto rilievo che reggono un ovale con la scritta "DOMUS ORATIONIS VOCABITUR". A San Rocco è dedicato un piccolo edificio sacro della fine XVIII secolo a navata unica, gli interni sono poveri e presenta solo l'altare maggiore. In contrada Fonte del Bove sorge il Santuario della Madonna delle Stelle. Il progetto iniziale prevedeva una navata centrale a due ali laterali in modo da formare una croce. Nel 1928 venne ricostruita soltanto la navata centrale. Alla fine degli anni '70 è stata costruita l'ala ovest, mentre all'inizio degli anni '80 è stata costruita l'ala est, il campanile e la sacrestia. Più di recente sono stati completati gli stucchi ed è stata interamente ritinteggiata, è stata significativamente trasformata la zona presbiterale. La Rampa Vittorio Emanuele III è stata edificata tra il 1906 e il 1912 al fine di collegare il centro storico con la Strada Provinciale 73 diramazione Bifernina, arteria dello stesso periodo costruita dalla Provincia.